POPOLI E RELIGIONI: VINCE PASKALIEVIC, PREMIO ALLA CARRIERA A JERZY STUHR

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È Goran Paskalievic il vincitore dell’ottava edizione del festival Popoli e Religioni.

La serata finale della kermesse organizzata dall’Istess e diretta da Arnaldo Casali è stata segnata dal trionfo del regista serbo con When day breaks, mentre la sezione documentari ha visto la vittoria dell’italo-turco Quasi sposi di Fatma Bucak e Sergio Fergnachino.

A emettere il verdetto la giuria presieduta dal regista Angelo Longoni (Uomini senza donne, Naja, Caravaggio), e composta daLuca Manfredi (figlio di Nino e autore della fiction L’ultimo papa recon Gigi Proietti, in onda a febbraio), l’attore e regista ternano Riccardo Leonelli, il critico Mario Dal Bello e l’attore Roberto Zibetti (Radiofreccia, I cento passi, Distretto di polizia) che ha scelto il film del grande regista serbo «per la potenza narrativa e il respiro epico della storia» che racconta, con grande forza emotiva, il viaggio interiore di un professore di musica in pensione alla ricerca delle proprie origini tra le mura di un ex campo nazista.

La serata finale del festival si è conclusa con la consegna dell’Angelo di Dominioni alla carriera a Jerzy Stuhr.

Attore e regista polacco, Stuhr è stato amico e stretto collaboratore di Krzysztof Kieslowski con cui ha esordito al cinema e di cui ha interpretato tutti i capolavori, ma ha lavorato anche a fianco diKrzysztof Zanussi (Da un paese lontano sulla vita di Giovanni Paolo II, L’anno del sole quietoLeone d’oro a Venezia, Vita per vita – Massimiliano Kolbe e Persona non grata) e Nanni Moretti (Il caimano Habemus Papam).

Stuhr, che aveva presentato in anteprima nazionale, al festival ternano, i suoi due ultimi da regista (Che tempo fa nel 2006 e Il Girotondo nel 2009), ha ricevuto l’Angelo dalle mani dello stesso Zanussi, presidente onorario del festival, a cui lui stesso aveva consegnato il premio alla carriera nel 2006. Insieme al maestro del cinema polacco, sul palco del Cityplex, anche lo stesso Manfredi (Stuhr è tra i protagonisti di L’ultimo papa re), il direttore del festival Sacrofilm di Zamosc in Polonia Andrzej Bubela e Giovanni Pampiglione, regista ternano che da molti anni vive in Polonia ed è legato a Stuhr da una lunga e profonda amicizia.

Ma la giornata di sabato ha visto anche il ritorno sul palco del Cityplex di Liliana Cavani che è tornata a parlare del suo terzo film su Francesco d’Assisi annunciato proprio a “Popoli e Religioni” lo scorso anno («è attualmente in fase di sceneggiatura») presentato il documentario Clarisse e incontrato il frate Alessandro Brustenghi, giovane tenore francescano che deve la sua vocazione proprio al secondo film su Francesco di Liliana Cavani.

Brustenghi, che ha appena pubblicato un album di musica sacra con la Decca, inciso nei leggendari Abbey Road studios dei Beatles, si è esibito insieme alla pianista ternana Irene Boschi.

A chiudere i nove partecipatissimi giorni di kermesse, domenica pomeriggio, la festa dei popoli dedicata alla Bosnia con il concerto di Loredana Birocci e l’installazione Sarajevo Princip 014 di Igor Borozan.

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