AL FESTIVAL POPOLI E RELIGIONI LA STORIA DI YAGUINE E FODE’

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ISTESS

Istituto di Studi Teologici e Storico Sociali di Terni
Cenacolo San Marco, via del Leone 12
05100 Terni – Tel. 0744424786

FILM FESTIVAL POPOLI E RELIGIONI

DOMANI LA PRIMA DI “IL SOLE DENTRO”

 

IL VICEPARROCO DI DON PUGLISI SULLE ELEZIONI IN SICILIA:
“INIZIAMO LE RIVOLUZIONI MA NON LE PORTIAMO A COMPIMENTO”

 

“Alle loro eccellenze i signori membri e responsabili dell’Europa”

Comincia così la lettera che due adolescenti guineani, Yaguine e Fodè, scrissero ai governanti d’Europa per raccontare – con l’ingenuità di chi crede di dare un’informazione nuova – i problemi dei bambini africani.

“Noi non siamo dei banditi, dei delinquenti. Vogliamo solo studiare, per poi tornare in Africa, per farne un giorno quello che è l’Europa oggi”.

I due amici decisero di consegnare personalmente la lettera e si nascosero nel vano carrello di un airbus diretto a Bruxelles, morendo assiderati durante il viaggio.

La storia, relegata dai giornali in una breve di cronaca nera, è stata riscoperta tre anni fa dal regista Paolo Bianchini, che ne ha fatto la sceneggiatura di un film: Il sole dentro, in cui la vicenda dei due adolescenti in viaggio dalla Guinea all’Europa si intreccia con quella di due coetanei vittime della tratta dei bambini calciatori, in viaggio – a piedi – dall’Italia all’Africa.

 

Adottato dal festival Popoli e Religioni quando era ancora soltanto una sceneggiatura, il progetto del Sole dentro era stato presentato al festival nel 2009, con le lettera di Yaguine e Fodè letta da Maria Grazia Cucinotta (madrina del festival) e una scena del film interpretata dal vivo – sul palco del Ciyplex Politeama – da Francesco Salvi e da due bambini della comunità africana di Terni, mentre l’anno scorso erano state presentate in anteprima assoluta alcune scene del film.

 

Martedì 20 novembre il film sarà finalmente presentato al festival, nel corso di una serata che avrà inizio alle 21 al Cityplex Politeama e che vedrà la presenza del regista Paolo Bianchini, di Francesco Salvi e di altri interpreti del film, che vede tra i suoi protagonisti Giobbe Covatta, Diego Bianchi e Angela Finocchiaro e sarà proposto anche un video con la lettura della lettera da parte di Maria Grazia Cucinotta.

 

L’OMAGGIO A DON PINO PUGLISI

 

Calorosissimo è stato l’abbraccio dei cittadini ternari accorsi numerosi, domenica, all’inaugurazione dell’ottava edizione del Festival, partecipando attivamente al  dibatto che ha seguito la proiezione del filmAlla luce del sole inondando di domande l’attrice Alessia Goria, che nel film interpreta Carolina, Pino Martinez, membro dell’associazione Intercondominiale e strettissimo collaboratore di Padre Puglisi eGregorio Porcaro il vice parroco del prete assassinato dalla mafia.

 

“La beatificazione di padre pino Pugliesi rappresenta una svolta per la Chiesa, sancisce per la prima volta un cambiamento – ha detto Martinez – I mafiosi vengono messi fuori dalla Chiesa, quando prima venivano considerati cattolici. Adesso la Chiesa ha stabilito che chi va contro il vangelo non può essere considerato cattolico”.

 

Porcaro, viceparroco di Puglisi spinto a lasciare l’abito religioso “perché non volevano un altro prete ammazzato”, ha raccontato anche l’amicizia nata con il suo l’attore che lo interpreta, Corrado Fortuna, attore popolare soprattutto per “Tutti pazzi per amore” e protagonista anche – tra gli altri – di “Perduto amor” di Battiato e “To Rome with love” di Woody Allen, che sarà a sua volta ospite del festival nella serata di lunedì 19 novembre.

 

Porcaro e Martinez hanno anche raccontato come prosegua ancora oggi il loro impegno a Brancaccio: “Siamo riusciti a far convertire dei locali confiscati alla mafia a dei locali per la polizia locale. Noi possiamo fare tanto, ma se quello che costruiamo sono cattedrali in mazzo al deserto tutto è vano, non servirebbe a nulla. Quello che dobbiamo riuscire a realizzare e portare a termine è la lotta della cultura mafiosa, dobbiamo arrivare alla radice del problema. Questo padre Pino l’aveva capito bene, e il suo lavoro iniziava con i bambini: è per questo che è stato ammazzato, è per questo che noi continuiamo la nostra lotta”.

 

Goria, da non credente, ha raccontato quanto sia stato per lei importante passare una settimana a casa di suor Carolina, che oggi vive in Calabria: “Con i giovani del posto, un quartiere sperduto nel profondo della Calabria, peggiore di Brancaccio, suor Carolina, porta avanti la sua vocazione. Ha un sorriso bello che arriva alla gente è molto semplice. Lo scherzo del velo che c’è nel film è vero, lei era costretta spesso a non indossarlo perché i bambini di Brancaccio glielo toglievano di continuo”.

 

Porcaro e Martinez hanno anche commentato le elezioni in Sicilia, guardando con ottimismo all’exploit del Movimento a Cinque Stelle, e con una fiducia con riserva alla nuova giunta di Crocetta: “La Sicilia è un luogo bellissimo e contraddittorio: iniziamo le rivoluzioni ma non le portiamo mai a compimento. Crocetta è stato un sindaco antimafia, e ci piace vedere Franco Battiato assessore alla cultura, ma ci delude molto l’alleanza con i partiti che hanno espresso, negli ultimi anni, partiti collusi con la mafia”.

 

Tra gli appuntamenti di martedì 20 novembre, alle 16 il documentario in concorso  Gli occhi più azzurri di Simona Capiello, alle 17.10 le letture “Lessico famigliare” e alle 17:30 il film in concorso Quell’estate di Guendalina Zampagni, che prevede anche l’intervento dell’attore protagonista Jacopo Troiani e il collegamento in Nuova Zelanda – via skype – con l’attrice Marta Mangiucca.

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