Un bagno nel mondo

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“Un bagno nel mondo”. Così il vescovo di Terni Vincenzo Paglia definisce il filmfestival popoli e religioni, la kermesse cinematografica organizzata dall’Istess con il contributo del Comune e del Ministero della cultura, la cui quarta edizione si svolgerà a Terni dall’8 al 16 novembre tra il Cenacolo San Marco, il Museo diocesano e il cinema Cityplex Politeama.

“Viviamo un momento in cui la dimensione superficiale con cui è vista la religione rischia di avvelenare i rapporti tra i popoli – dice Paglia, che è presidente per la Commissione Cei per l’Ecumenismo e il dialogo – bisogna allora far emergere le energie profonde di cui ogni religione può farsi invece veicolo. Attraverso l’arte possiamo riscoprire le dimensioni profonde della vita dell’umanità e l’indispensabilità di queste dimensioni”.
Nato nel 2005 per iniziativa dello stesso monsignor Paglia nella ferma convinzione che la pace tra i popoli e il dialogo tra le religioni possono passare anche attraverso un festival del cinema, “perché i conflitti nascono sempre dall’ignoranza dell’altro. Per questo non bisognerebbe parlare di scontro di civiltà, ma piuttosto di incontro di civiltà e scontro di inciviltà”. “Questo festival – continua il vescovo – aprirà la mente e il cuore a tutti quelli che parteciperanno”.
Reduce dal sinodo internazionale dei vescovi che si è svolto nel mese di ottobre a Roma, Paglia sottolinea come il dialogo tra i popoli e le religioni sia ormai considerato una priorità nell’agenda della Chiesa cattolica.

Da Terni a Cipro: popoli e religioni, uomini e religioni

La quarta edizione del filmfestival popoli e religioni si aprirà sabato prossimo al Cenacolo San Marco, con un pomeriggio dedicato alla figura di Francesco d’Assisi, primo cristiano ad aver dialogato con l’islam, mentre domenica al Politeama si svolgerà l’inaugurazione ufficiale a cui prenderanno parte anche Marzia Ubaldi e Gastone Moschin, oltre che la delegazione del Sacrofilm di Zamosc, festival polacco con cui “Cielo e Terra” è gemellato da due anni.
La chiusura è prevista invece per domenica 16 novembre. Lo stesso giorno in cui si aprirà, a Cipro, il 22° meeting “Uomini e religioni”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio sulla scio dello storico incontro voluto da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986. Una coincidenza significativa che monsignor Paglia – che di “Uomini e religioni” è da sempre uno degli animatori – non ha mancato di rimarcare, gettando un ideale ponte da Terni a Cipro.
“Un gioiello per la città di Terni, le istituzioni aprano gli occhi”
Tra gli eventi in programma negli otto giorni di kermesse, è prevista anche l’anteprima del film “Alice”, diretto dal ternano Oreste Crisostomi e interpretato, tra gli altri, da Camilla Ferranti, Emanuela Aureli, Catherine Spaak e un nutrito gruppo di attori ternani.
“Alice – dice Paglia – è un frutto nazionale del festival popoli e religioni. E’ un film nato, in qualche modo, proprio al festival, che il nostro staff ha seguito durante tutta la lavorazione, dalla sceneggiatura alle riprese. Una prova che questa realtà sta dando della capacità di estendere i propri confini andando oltre la realtà ternana. Anche per questo il festival rappresenta un autentico gioiello per la città. Un gioiello da curare con grande attenzione. E poi, come dice anche il nome, questa è una festa. Una festa dei popoli e delle religioni, una festa del dialogo e della pace. C’è bisogno di fare festa, e allora, anziché concentrarsi su idiozie come Halloween, credo sia importante valorizzare questo tipo di eventi. Per questo mi auguro che le istituzioni aprano gli occhi, come abbiamo già fatto noi, e si impegnino per sostenere questa manifestazione”.
La nota dolente dell’edizione 2008 del festival, infatti, sono i fondi, diminuiti drasticamente rispetto all’anno scorso, come ha sottolineato la direttrice dell’Istess Stefania Parisi.
“Diciamo che quest’anno, per mettere insieme il budget, siamo stati costretti a riscoprire il valore della questua!” scherza Paglia.
Il focus sulla Cina
Nell’anno delle olimpiadi il festival dedica il tradizionale focus alla Cina, con un incontro con Michela Fontana (autrice della celebre opera su Matteo Ricci, che presenterà il suo nuovo libro “Cina, la mia vita a Pechino” lunedì 10 novembre alle 16.30 al Cityplex) e il direttore di Asianews Bernardo Cervellera (sempre lunedì, ma la mattina alle 9 alla facoltà di Economia a Collescipoli) e uno spettacolo itinerante che domenica 16 chiuderà il festival.
“La Cina è un grande paese  – dice Paglia –  con cui però  abbiamo difficoltà ad entrare in contatto. E’ un paese molto complesso in cui il cristianesimo è arrivato nell’VIII secolo per opera dei caldei e che ebbe poi nuova ondata con Matteo Ricci”.
I cristiani sono ancora perseguitati dal regime comunista: “Al Sinodo si è sentita molto la mancanza di vescovi cinesi”, anche se, aggiunge il vescovo, “oggi quasi tutti i vescovi oggi sono collegati con Roma, e non c’è più molta differenza tra cattolici clandestini e quelli appartenenti alla chiesa ufficiale, riconosciuta dal regime”.
L’India e il Congo
Come ogni anno, il festival dedicherà dei momenti di solidarietà a popoli del mondo che stanno vivendo momenti tragici o drammatici. Se l’anno scorso la giornata inaugurale era stata dedicata al popolo della Birmania, quest’anno l’attenzione sarà puntata sull’India (dove la minoranza cristiana è perseguitata dagli indù) e sulla Repubblica democratica del Congo, teatro di una sanguinosa guerra civile.
Proprio quest’anno, la Chiesa ternana celebra infatti il ventennale della missione diocesana a Kananga.
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